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I libbani, l’antica tradizione che sopravvive grazie alle donne

I libani - Maratea in foto

I libbani sono in qualche modo una tradizione che riemerge e che un tempo riguardava per lo più le donne come attività e commercio. Una volta la vita del borgo e quindi del Porto di Maratea era ben diversa da oggi, molto dura e questa tradizione antica è molto evocativa di quell’epoca.

I libbani

Molto tempo si dedicava alla lavorazione di queste corde vegetali, i “libbàni” appunto, che però necessitavano del reperimento di una precisa materia prima. La tradizione si stava del tutto perdendo e del resto fuori dai confini della zona, anche oltre regione, se ne sapeva poco o nulla. Quella dei libbani era un’arte femminile vera e propria. Le donne riuscivano, attraverso battitura, ad ottenere delle corde resistenti e raffinate.

I libbani - Ceste vegetali

Queste corde vegetali si ottenevano tra l’altro, battendo fili d’erba con una sorta di bastone/mattarello munito di un solo manico. E allora la memoria di molti torna a questi cespugli fitti, composti di lunghi fili d’erba, all’apparenza delicatissimi, eppure dai bordi taglienti. Le donne andavano con la falce quando era ancora buio, per raccogliere la materia prima. Dovevano proteggersi le gambe e indossavano calze pesanti. Non solo, servivano una sorta di rettangoli di cuoio.

Artigianato lucano

Per mezzo di fettucce di stoffa ai quattro angoli, si assicuravano il cuoio alle caviglie per meglio proteggere le gambe. Una volta fatta la raccolta, tornavano a valle con fasci di queste erbe sul capo, dopo diverse ore di lavoro . Questa però era solo una parte del lavoro. Poi bisognava ammorbidire i fili d’erba, immergendoli nel fiumiciattolo che scendeva a ridosso della scale che portavano alla stazione del luogo. Ogni donna “imprenditrice” aveva uno spazio con delle pietre e i fasci da ammorbidire qualche ora.

Libani- Libbani A Maratea

Nel periodo invernale bastava immergere le erbe in un contenitore con un po’ d’acqua. Poi si batteva e s’intrecciavano vari fili, ino a ottenere un cordino. Le corde avevano vari spessori e lunghezze. Comunque erano prodotti di grande qualità, che si vendevano molto bene al porto. La vendita avveniva solitamente su ordinazione. Non si trattava di un commercio locale secondario, affatto.

Tradizioni di Maratea – I Libbani

Il pagamento comunemente non avveniva in danaro ma con l’equivalente in generi alimentari, quindi queste donne erano delle vere imprenditrici</strong>, che riuscivano da sole a portare a casa pasta, olio, vino e molto altro ancora. La destinazione finale della corde vegetali era diversa a seconda del committente, ma l’uso prevalente era nel campo della pesca in molte sue declinazioni. Oggi si cerca di rinverdire un po’ quest’antica tradizione e alcune donne addirittura con fili d’erba, creano dei gioielli. Tutto ciò resta a memoria di un lungo momento di vita di donne, mogli madri e figlie dei marinai del Porto che lavoravano duramene e vanno ricordate.

Fonte foto – Facebook

I libbani, l’antica tradizione che sopravvive grazie alle donne ultima modifica: 2024-04-24T19:50:15+02:00 da simona aiuti

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