Abbazia benedettina di Montescaglioso: antica e maestosa - itMatera

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CHIESE COSA VEDERE STORIA

Abbazia benedettina di Montescaglioso: antica e maestosa

Abbazia benedettina di Montescaglioso - veduta dal chiostro

Abbazia benedettina di Montescaglioso di San Michele Arcangelo, un gioiello vicino Matera. La grande e maestosa mole del Cenobio, esisteva già nel 1078. Tuttavia non si conosce con precisione l’effettiva data d’inizio della costruzione che potrebbe risalire al 400.

Abbazia benedettina di Montescaglioso

Si tratta del più importante monumento di Montescaglioso, sicuramente tra i più significativi della Basilicata. L’abbazia sorge sull’acropoli della città italica e greca. I resti hanno quindi una datazione compresa tra i secoli VII a. C. e l’occupazione romana. L’origine della comunità, come per altri monasteri medievali lucani, è da collegare all’avvento del monachesimo benedettino, fin dal termine del secolo VIII d. C. La fondazione dell’Abbazia di Montescaglioso, probabilmente è da mettere in relazione con l’attestazione nell’anno 893.

Abbazia benedettina di Montescaglioso - Chiostro Abbaziale
Il chiostro dell’Abbazia

Inizia allora nella valle del Bradano con la dipendenza monastica, con la chiesa di San Lorenzo di Murro, appartenente alla grande abbazia longobarda di San Vincenzo al Volturno nel Molise. La stessa chiesa, nel 1099 risulta posseduta dall’Abbazia di Montescaglioso. Probabilmente in tale contesto è da collocare la nascita della comunità caveosana. Questa conosce un grande sviluppo nella seconda metà del secolo XI: precisamente nasce con l’infeudamento di Montescaglioso alla famiglia normanna dei Macabeo.

Abbazia benedettina di Montescaglioso di San Michele Arcangelo

I Macabeo erano imparentati con gli Altavilla e Ruggero II di Sicilia. Costui poi sosterrà il monastero, anche con donazioni, privilegi e benefici. In pochi decenni, l’abbazia riuscirà a controllare un grande territorio di Montescaglioso, del metapontino e delle aree circostanti di Stigliano e Gorgoglione. Sul finire del secolo XIII, il patrimonio dell’abbazia inoltre, cresce in modo esponenziale. Agli inizi del secolo XIII, le rendite permettono la realizzazione di numerosi lavori, si ampliano e rinnovano molti edifici del monastero.

Abbazia benedettina di Montescaglioso - Abbazia San Michele Arcangelo Di Montescaglioso
Un’altra immagine del chiostro interno del complesso monumentale

Agli inizi del secolo XV inoltre, il monastero è affidato ad Abati Commendatari che provocano la dispersione del patrimonio. Tuttavia, nel 1484, l’abbazia è unita alla Congregazione benedettina riformata di Santa Giustina da Padova; i cui monaci, restaurano e ampliano il monastero. Il nuovo Ordine si distingue per capacità d’amministrare il patrimonio. I beni dispersi sono recuperati e si lavora al restauro di edifici e chiese e al riordino delle colture.

Il monastero come centro culturale

Si sviluppa soprattutto la produzione di olio, vino e formaggi. Ancora oggi, nella biblioteca è ben conservato un vasto ciclo dipinto agli inizi del secolo XVII. Esso raffigura le virtù teologali, vari filosofi greci, la SS. Trinità, San Michele, San Benedetto con Santa Scolastica, gli stemmi di Montecassino e di Montescaglioso. Altri numerosi affreschi si conservano nei chiostri, nella chiesa. Vi sono dipinti nella sala del capitolo e in vari locali del pianoterra.

Antica Stampa Montescaglioso
Antica stampa raffigurante Montescaglioso

Vediamo San Benedetto, San Placido, l’Arcangelo Raffaele, l’Annunciazione della Vergine, la Crocifissione, gli abati fondatori di vari ordini monastici. I monaci acquistano a Napoli un sontuoso altare maggiore, trasportato per via mare a Taranto e poi trasferito via terra a Montescaglioso. Il monastero è sempre stato un importante centro culturale. C’era una pregevole biblioteca ricca di incunaboli, cinquecentine nonché edizioni rare. L’archivio conservava una serie di documenti con un fondo pergamenaceo costituito da oltre duecento atti.

I francescani di San Lorenzo Maggiore di Napoli

Infine, lo scriptorium monastico medievale, era noto per la produzione di documenti e antifonari, fino al secolo XVI, per mano di monaci miniatori. Con l’occupazione napoleonica l’abbazia è soppressa. Nel 1818 è assegnata ai Francescani di San Lorenzo Maggiore di Napoli, fino all’Unità d’Italia. Poi il complesso passa al Comune di Montescaglioso che vi alloggerà per oltre un secolo, uffici e scuole. Inoltre, il 5 agosto 1910 agli arcivescovi di Acerenza e Matera fu concesso di aggiungere il titolo di abati di Sant’Angelo di Montescaglioso. Orbene dal 1954 questo titolo è appannaggio dei soli arcivescovi di Matera. Per visitare l’abbazia di San Michele Arcangelo contattare il n. 334.8360098; fax 0835.201016 (Infopoint turistico del Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso nell’Abbazia). Orari: mattina 10:00 – 13:00; pomeriggio 15:00 – 17:00 (autunno – inverno) / 19:00 (primavera – estate).

Abbazia benedettina di Montescaglioso: antica e maestosa ultima modifica: 2020-10-29T06:23:23+01:00 da simona aiuti

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