Terroni di primo acchito fa alzare il sopracciglio poiché non pochi rifuggono il termine tradizionalmente dispregiativo. Invece Matteo Mengoli, bolognese trapiantato in Basilicata, ha rivoltato con arguzia il termine “terroni”, e ne ha fatto la sua cifra.
Terroni
Mengoli a suo tempo ha lasciato Bologna per trapiantarsi nella Val d’Agri e dopo un primo istante di destabilizzazione ha trovato la sua dimensione, aprendo un’azienda agricola con coraggio e determinazione. Il “mondo lucano” lo ha abbracciato e non solo in senso figurato poiché il trasferimento all’epoca avvenne per amore. Rosa è sua moglie, è lei che lo ha introdotto al mondo, ai sapori e alla “dimensione lucana”, di cui oggi probabilmente Mengoli non potrebbe fare più a meno. A quanto pare tutto sarebbe iniziato con un piccolo orto.
Lentamente ha preso vita l’idea di far conoscere e assaporare a chi è al nord, quegli stessi sapori lucani. Nasce così l’azienda agricola “Terroni”, che Matteo Mengoli ha impiantato a Sarconi, tra Moliterno e Tramutola. Rosa e Matteo si sono sposati quindi in Basilicata; decidendo d’impiantare lì la propria vita. E così come una piantina nuova che nasce, hanno piantato un orticello.
Matteo Mengoli
Quel piccolo orto deve aver attecchito bene, poiché le radici profonde sono andate ben oltre i piccoli doni della terra. Lentamente sono arrivati i raccolti sempre più consistenti, da condividere con gli altri ovviamente. E’ come se quelle radici si siano ramificate arrivando lontano, tenendo insieme un terreno fertile e ricco. Tralci e rami da far crescere per portare molto più lontano quei preziosi prodotti. Stiamo parlando di conserve e prodotti sottolio, che era il caso di far assaggiare anche alla ricca e opulenta Bologna; perché anche la miglior mortadella, avrà pur bisogno di qualcosa per farle compagnia, o no!?
Le idee soverchiavano tutto e quindi per crescere ed espandersi, serviva un’azienda a regola d’arte per produrre meglio e di più. Come si dice però, l’appetito vien mangiando e lentamente c’è stata la voglia di crescere sperimentare sulla terra; provando nuove colture ed evidentemente i buoni risultati hanno invogliato a proseguire.
Prodotti lucani e Terroni
Così è nata una produzione d’ortaggi, tra cui pomodori, verdure a foglia larga, melanzane, zucche; e ogni genere di prodotti freschi, ma non è tutto. Nel sud conta moltissimo la conservazione dei cibi; un’attività che arriva da lontano, quando i frigoriferi non esistevano. E allora entra in gioco un laboratorio che trasforma, conserva e invasa i prodotti. Poi arriva il colpo di genio, poiché l’intelligenza di alcuni viene fuori ribaltando un difetto; come scherzare per primi sul fatto che si è calvi o molto bassi.
Si focalizza tutto lì per rovesciare l’imperfezione e farla diventare un punto di forza. Allo stesso modo, Matteo ha usato il termine “Terroni”, che al nord si usava come un insulto. Lo ha sdrammatizzato, rovesciato, e ne ha scoperchiato il significato, riportandolo semplicemente al senso di “prodotto della terra”. Ecco, questo è il genio, l’arguzia che si mette in moto partorendo l’idea della svolta.
Trasferirsi in Basilicata
A quanto pare ora a Bologna, con terroni s’intendono prodotti che arrivano dal sud Italia; e anche molto buoni. Quindi alla fine la decisione di vivere a Tramutola è stata quella giusta. Dalla frenetica Bologna del nord, riscoprire tempi più diluiti, e assaporare una certa tranquillità ha un grande sapore e un risvolto di grande valore. S’impara di nuovo a prendersi il giusto tempo per tutto senza frenesia, insomma un vero benessere. L’azienda sta crescendo, ma senza ansia, e senza la corsa al businnes. Ora il mantra sembra voler essere “fare le cose con passione e divertimento”. L’azienda non ha ancora uno shop online; ma poi chissà!
(Foto pag. Facebook azienda agricola Terroni)