L’elmo di Metaponto da più di ottant’anni fa discutere e non poco. All’epoca, una tomba di considerevoli dimensioni, emerse ed era il 1942 durante dei lavori di cava che ahimè compromisero l’integrità del complesso archeologico, fatto che dovrebbe far riflettere chi danneggia l’arte italiana ancora oggi. L’elmo da parata in bronzo ha anche delle parti in avorio e è un autentico capolavoro dell’arte magnogreca.
L’elmo di Metaponto
All’epoca fu rinvenuta e purtroppo trafugata e trasferita all’estero una panoplia, ovvero un’armatura di bronzo quasi intatta. Dell’armatura faceva parte un meraviglioso elmo, con una testa d’ariete e paragnatidi con lo stesso motivo ornamentale. Sottratto poi nel 1954, al momento del trafugamento era danneggiato in vari frammenti. Probabilmente il metallo si era fortemente lesionato a causa del frequente innalzamento delle acque freatiche che, entrando nelle tombe, ha danneggiato la maggior parte dei corredi funerari.
Questa ricostruzione, non certa ed è stata effettuata nel momento in cui i resti sono entrati a fare parte delle collezioni del Museo di Saint Louis in Missouri (USA). Altri frammenti ancora oggi sono nei magazzini del museo, mai ricongiunti assieme ad altri elementi metallici propri della panoplia del defunto. Quindi oggi questo splendido elmo, si trova ancora oggi negli Stati Uniti e la diplomazia dovrebbe maglio attivarsi.
Archeologia lucana
Qui, nella nostra terra, restano a Metaponto per l’appunto, dei residui frammenti di lamina in bronzo e argento. Facevano parte di uno schiniere e di uno scudo che raffigurano un cavaliere in posizione frontale oltre alla testa d’ariete di profilo in questione. Probabilmente l’intera tumulazione, celebrava un valente condottiero. Sicuramente la tomba custodiva le spoglie di una personalità di spicco, finanche di un valoroso combattente.
Tornando all’elmo, risalente al VI sec. a.C., secondo gli esperti, potrebbe essere stato rinvenuto nella tomba del tiranno Archelao. Lo vediamo nelle sue imprese militari forse ricollegabili alla conquista della Siritide. Credo però, che il reperto bisognerebbe studiarlo meglio e inserito nel suo vero contesto. Al riguardo, l’ipotesi che possa trattarsi dell’elmo del tiranno Archelao non è condivisa da tutti. Altri ritengono sia appartenuta ad un principe non greco ma enotrio o italico.
Tiranno Archelao – L’elmo di Metaponto
Nel luogo vi erano altre tombe molto ricche e aristocratiche, quindi poteva davvero esserci un tiranno a Metaponto intorno alla metà del VI sec. a.C. Orbene, il nostro patrimonio archeologico è quindi in parte incustodito ancora oggi ed esposto non solo a furti, ma anche ad atti di vandalismo. L’elmo del tiranno di Metaponto, troppo facilmente ha lasciato l’Italia e speriamo che il ministro Sangiuliano si attivi.
L’elmo è oltre Oceano, così come il tripode sempre di Metaponto è a Berlino. Allo stesso modo i vasi del pittore di Pisticci sono sparpagliati a macchia di leopardo in molti siti, ma non in terra lucana e l’elenco potrebbe continuare. Un po’ tutti sono concordi riguardo al fatto che l’elmo di Metaponto sia stato trafugato illegalmente dal Parco Archeologico Dell’area Urbana-Metaponto in provincia di Matera.
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