Le cascate del Tuorno di Savoia di Lucania, sono come un tuono d’acqua sulfurea in una natura incontaminata e meravigliosa. Ci troviamo in un bellissimo comune della provincia potentina con poco più di mille abitanti; dall’abitato le cascate sono piuttosto vicine e vale davvero la pena fare una bella escursione.
Le Cascate del Tuorno
E’ come calarsi in un microcosmo, fatto di verde intenso, natura selvaggia e acqua cristallina. Basta chiudere gli occhi e farsi conquistare da un’oasi naturalistica davvero unica. Lassù in alto, alzando il naso, si vede il castello sul punto più alto dell’abitato. Gli abitanti del luogo lo chiamano “rocca”. Si staglia fiero su Piazza Marconi e osservandolo possiamo notare che s’intravede benissimo l’antica struttura tipicamente medievale.
Vi sono tre torri, una corte all’interno e una struttura tipicamente a trapezio. Lasciandoci alle spalle il mosaico fatto da tante casette ordinate e antichi vicoli, zaino in spalla, andiamo a fare un po’ di trekking nel verde in direzione del bosco di Luceto. Imbocchiamo la strada che dal paese conduce a Vietri, incontrando e poi prendendo quindi una via sterrata. Siamo a pochi chilometri dal Ponte alla Luna di Sasso di Castalda.
Cascate della Basilicata
Il paesaggio del Luceto si presenta senza dubbio ancora nella sua natura vergine, con stalattiti e stalagmiti; ma anche sorgenti d’acqua solforosa non comune. Camminando s’incontra, atavico e immobile nel tempo, un mulino ad acqua che chiamano “lu milniedd”. La natura si fa sempre più fitta e rigogliosa, per via della ricchezza d’acqua della zona. Siamo in un luogo in cui vivono indisturbate moltissime specie protette della flora e della fauna. Si raccomanda di non avvicinare piccoli animali e di non danneggiare arbusti e piante.
Se alziamo lo sguardo, vediamo che la luce naturale fatica a penetrare e camminiamo ombreggiati, al fresco. Infine giungiamo al torrente, affluente del fiume Melandro. Troviamo un sentiero in discesa, un po’ scosceso. Poi però possiamo camminare per un po’ nel letto del torrente. In estate è facilissimo, e possiamo trovare pozze e anche piccole rapide.
Acqua sulfurea
Se non siete avvezzi al trekking, o poco allenati, il comune ha previsto anche un percorso più comodo. Mano a mano che si avanza, si sente sempre più lo scrosciare tumultuoso dell’acqua. A quanto pare, per gli autoctoni, sembra un rombo di tuono fragoroso e potente. Da qui dunque deriva il nome Cascate Vallone del Tuorno; che dal dialetto lucano vuol dire proprio tuono. Il Tuorno è il punto da cui hanno origine ben sei cascate. Tra queste le più alte raggiungono circa 20 metri d’altezza.
Con un salto così alto si generano delle pozze piuttosto profonde. La meraviglia ci pervade, infatti, dalle pareti rocciose che ci troviamo attorno, zampilla acqua sulfurea dall’odore intenso. Si consiglia l’escursione in primavera, poiché lo scioglimento delle nevi sui monti, provoca ruscelli più impetuosi. Davanti alle cascate così alte, il colpo d’occhio è fantastico e non è difficile arrivarci, anche per chi non è allenato.
(In copertina le cascate del Tuorno – foto Facebook Arcadia)
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