Nella città dei Sassi siglato il cosiddetto Patto di Matera dai grandi della terra che hanno partecipato ai lavori del G20. L’accordo si prefigge di ridurre il divario tra il nord e il sud del mondo per sconfiggere la fame entro il 2030 ed ottenere la neutralità climatica nel 2050.
Patto di Matera
Attualmente i dati sulla fame del mondo sono ancora molto preoccupanti. Oltre 840 milioni di persone rischiano di non avere cibo sufficiente in questo decennio. Da evidenziare, inoltre, che 100 milioni hanno perso il lavoro a causa della pandemia da Covid-19. A conclusione del summit i componenti del G20 hanno adottato la Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, la prima nel suo genere, per un mondo libero dalla fame entro il 2030. Il patto sull’alimentazione vuole consolidare il ruolo della Food Coalition lanciata dall’Italia in ambito Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Le sfide: fame zero e neutralità climatica
Secondo i potenti della terra, sotto l’egida delle Nazioni Unite, si potrà vincere un’altra sfida per la salute del pianeta. Le due Conferenze Onu sui cambiamenti climatici (Cop26) e sulla biodiversità (Cop15) saranno infatti l’occasione per attuare gli Accordi di Parigi. L’Italia farà la sua parte da presidente del G20 e da partner del Regno Unito per la Cop26.
Inoltre, a breve, sarà nominato un ‘inviato speciale per il clima’, come già fatto da Stati Uniti e Gran Bretagna. Raggiungere la neutralità climatica non sarà semplice, perché economie in ascesa come Cina e India spingono molto con le emissioni di C02. Promuovere una ripresa sostenibile e inclusiva è un’altra delle priorità della presidenza italiana del G20.